Arte Fiera apre le sue porte

Arte Fiera ha aperto le sue porte. È tutto pronto: gli stand sono stati allestiti, i galleristi hanno preparato biglietti da visita e cataloghi, gli artisti hanno dato un’ultima raddrizzata alle opere. Ora è il momento per mostrare al pubblico, in questa preview principalmente composto da esperti del settore, collezionisti, giornalisti e qualche vip, quello che l’arte contemporanea ha da offrire oggi e quanto questa fiera sia riuscita a tenere alto il livello curatoriale e l’offerta artistica, italiana e internazionale. I due padiglioni, il 25 e il 26, sono stati pensati e divisi per mantenere ravvicinate opere del contesto più contemporaneo, quelle dei classici con opere tra l’800 e il ‘900 di chiave quindi più moderna, e le sezioni Fotografia, Solo show, Nuove proposte e Eastern european countries. Un’impostazione rigorosa e settoriale, che però risulta vincente nel divincolarsi nella moltitudine delle proposte presenti. Una rassegna che viaggia attraverso diversi linguaggi, culture ed epoche.

Iniziamo questo viaggio dai grandi maestri: i macchiaioli De Nittis, Boldini e Previati, che aprono la strada ai successivi De Chirico, Morandi, Fontana, e ancora Boetti, (che a Bologna gioca in casa!), Pistoletto, Calzolari e Gilberto Zorio. Le gallerie più tradizionali del padiglione 26 sono state accostate, con una interessante spaccatura interna, alla sezione dedicata alla Fotografia. Gesto che forse intende sottolineare quanto questa forma d’arte sia a tutti gli effetti equiparabile a quelle propriamente intese come classiche. In questa parte, formata da una ventina di Stand, immagini di piccolo e grande formato, in bianco e nero e a colori, manipolate dal digitale o analogiche, prendono posto nella classifica di gradimento tra i collezionisti; come dice Fabio Castelli, curatore di Miart e di questa sezione, «la fotografia è l’alfa e l’omega, è spesso all’inizio e alla fine di una collezione: immediata e relativamente a buon mercato anche nel caso dei grandi talenti», sottolineando l’apertura di questa edizione della fiera a mercati nuovi, attraente anche per giovani collezionisti. Si passa delle polaroid di Galimberti, alle vedute di Marco Maria Zanin, agli scatti di Salgado e Beth Moon, ma anche Nan Goldin e Rosfer&Shaokun. Il padiglione 25 accoglie la sezione dei Solo Show, organizzata da gallerie che propongono progetti focalizzati sulle opere di un unico artista. Qua incontriamo il lavoro “in giallo” di Maziar Mokhtari (già finalista del premio Inside Art) e il giocoso, ma sempre sottilmente ironico, Blue & Joy (progetto creato da Fabio La Fauci e Daniele Sigalot) e un gigantesco lavoro pittorico di Li Xinping, presso la Galleria Osage di Hong Kong. Il discorso cambia e si fa molto interessante arrivanti alla sezione Eastern European Countries. Qui si intravede chiara una pulsione verso nuovi linguaggi, lontani dall’iconografia ideologica del regime sovietico, con tanta fotografia, come nelle opere di Ivan Pinkava, e tecniche più vicine all’incisione miniaturale di Ivan Yazykov o i disegni di Sergey Anufriev. Come asserisce Marco Scotini: “artisti non allineati che sono stati in silenzio per anni, una riserva d’oro, umana e artistica, da scoprire”.

La passeggiata continua tra gli stand delle gallerie più rinomate e “affezionate” a questa fiera: Paci contemporanea, con gli scatti fotografici di Lori Nix e le forme scultoree di Michal Macku; Marco Rossi presenta un nuovo lavoro di Valerio Berruti del ciclo Almost Queen; la galleria Bigai espone quattro lavori di forte impatto dell’artista cubano Eric Ravelo; e ancora galleria Peola con Botto&Bruno; Enrico Astuni con i collage di Lucia Mona Chisa & Tkacova e Galleria Trisorio con un video di Jahon Wood&Paul Harrison, che ci ricorda ironicamente la caducità della vita. Si alternano a queste gallerie già rinomate, quelle facenti parte delle Nuove Proposte, con lavori di Michele Giangrande e Laure Catugier per Galleria Erbetta. Il tour è quasi concluso ma in questo ultimo round si susseguono ottime scelte artistiche e di allestimento: galleria Bianconi con Luigi Presicce e la giovane Giulia Manfredi; Vistamare con lavori di Ettore Spalletti e la consecutiva galleria Continua. Il padiglione, e la mia visita in questa prima intensa giornata dedicata ad Arte Fiera, si chiude con l’allestimento, a mio avviso, più “artistico”: facente parte della sezione Solo Show (per rompere questo ciclo per categorie!) il progetto di Flavio Favelli dedicato al cinema porno, dove antiche insegne dai titoli più che esaustivi, si alternano a lampadari di neon e bottiglie, in un richiamo continuo tra sessualità e ironia.

Articoli correlati