Il giuramento di Correale e del Talent

Giurodidiretuttalaveritànientaltrochelaverità. Così, tutta d’un fiato, va divorata l’opera di Danilo Correale vincitrice del Talent Prize edizione 2013. Un lavoro politico la cui forza risiede nella ricerca delle responsabilità. Una richiesta elementare (“dimmi la verità!”) ma in realtà dirompente perché arriva in un momento in cui i problemi rimangono senza autori e senza soluzioni. The future in their hands – The visible hand, è un progetto attraverso il quale Correale, abbinando la sacralità di un giuramento alla lettura delle mani fatta da un cartomante indiano, pone il tema del futuro e della paura: a quali mani abbiamo consegnato le nostre prospettive? Siamo più sicuri affidandoci a un cartomante o a un banchiere, valgono più la cabala o le promesse di un politico? La giuria del Talent Prize, che ho il privilegio di presiedere e non finirò mai di ringraziare per il lavoro svolto, anche in questa sesta edizione ha fatto una selezione di alto profilo.

Con Correale sono entrati tra i dieci finalisti Gabriele De Santis, Sara Enrico, Niccolò Morgan Gandolfi, Riccardo Giacconi, Antonio Guiotto, Maziar Mokhtari, Marco Morici, Giovanni Oberti, Maria Domenica Rapicavoli. Tutte opere di grande qualità, lo stesso dicasi per i menzionati e per i premi speciali – Enrico Vanzella (Axa), Federico Gori (Metaenergia), Enrico De Mattei (Casa dell’Architettura), Giorgio Ialongo e Gianni Colangelo (Inside Art e Insideart.eu). Senza dimenticare che, grazie all’ambasciata di Francia a Roma e alla sinergia con l’Atelier Wicar di Lille, il Talent Prize è un premio internazionale. Sono anni depressivi per chi si occupa di arte e di cultura, soprattutto in un paese come il nostro. Tutti gli operatori di settore, dagli artisti ai musei, dai galleristi agli editori, vivono in uno stato di abbandono come se la cultura fosse un peso e non un’opportunità. Un incubo che dura da anni. Vedere il lavoro di mille ragazzi, scoprirne e valorizzarne le potenzialità, sostenere il loro talento è una ottima ragione per andare avanti. Per questo anche quest’anno abbiamo sostenuto il Talent Prize, per questo continueremo a farlo. Lo giuro.