La Sagrada familia torna a casa

La basilica della Sagrada familia di Barcellona, quale seguito all’ampio successo delle celebrazioni dedicate ad Antoni Gaudì (1852-1926) in Vaticano e a Roma nel 2011, ha realizzato un’importante e significativa mostra itinerante internazionale che prende il via dal palazzo Apostolico di Loreto, allestita nelle cantine del Bramante: Gaudì e la Sagrada familia. La scelta di Loreto ha una motivazione storica molto importante e una stringente connessione architettonica e religiosa con il tempio gaudiniano. L’Associazione dei devoti di san Giuseppe, fondata nel 1866 dal libraio Josep Maria Bocabella, ente promotore della costruzione del tempio espiatorio della Sagrada familia, diede il via al cantiere della basilica barcellonese con la premessa di costruire una copia della basilica di Loreto, ispirandosi alla celebre reliquia della Santa casa di Nazareth, dove secondo la tradizione vissero Giuseppe, Maria e Gesù, ossia la Sacra famiglia.

La storia dell’imponente opera e il messaggio in essa contenuto ancora oggi non sono del tutto noti. L’immensa e attiva fabbrica della basilica caratterizza il volto della città catalana e affascina milioni di turisti e fedeli di tutto il mondo. Al fine di far conoscere i valori artistici e storici della basilica, l’originalità dei processi costruttivi dell’antico e dell’odierno cantiere e divulgare il profondo contenuto simbolico e religioso che il tempio racchiude, la basilica de la Sagrada familia ha concepito un’esposizione di carattere internazionale il cui primo appuntamento è a Loreto, il luogo da cui la Sagrada familia trae la sua primaria ispirazione. La rassegna, a carattere divulgativo e dedicata a ogni tipo di pubblico, racconta in modo affascinante, pur se rigorosamente scientifico, l’essenza di tutti quegli elementi: religiosi, architettonici ed artistici, che rendono la Sagrada Familìa uno fra i templi di maggiore interesse e curiosità del mondo.

La mostra, curata dal sottoscritto, si suddivide in tre grandi sezioni che consentono di cogliere e capire la forma e il contenuto della basilica: introduzione, Antoni Gaudí, la Sagrada familia. Nel percorso dedicato ad Antoni Gaudì si illustra la vita dell’architetto, si ripercorrono le opere realizzate nei primi periodi della sua carriera e quelle che già evidenziavano il suo singolare stile. Al contempo si racconta il Gaudí uomo di fede, natura imprescindibile per il concepimento del lavoro dedicato alla basilica, e se ne illustrano le principali fonti di ispirazione che diedero l’impulso alla costruzione della “Bibbia in pietra e Vangelo in luce”. La rassegna racconta le origini della Sagrada Família, il contributo di Gaudí e quello dei suoi prosecutori, oltre alle diverse fasi della costruzione della Basilica. Di particolare interesse è l’esposizione dei metodi di lavoro all’interno del tempio, un cantiere vivo e attivo tutti i giorni, le sue peculiarità nel lavoro architettonico e ingegneristico il cui fine è quello di terminare la costruzione della Basilica verosimilmente entro l’anno 2026, che coincide con il centenario della morte di Gaudì. Si illustrano, del tempio, la spiritualità e il messaggio religioso in esso contenuto. Di sicuro richiamo l’esposizione del plastico che illustra il tempio a costruzione ultimata.

Il materiale espositivo è composto da diversi pannelli che combinano testi, fotografie, grafici e piante, completati a loro volta da due audiovisivi. Fra gli oggetti di sicuro interesse, il busto di Antoni Gaudí realizzato dall’artista Josep M. Subirachs e un pezzo originale, la croce opera dello scultore Carles Mani, commissiona all’artista dallo stesso Gaudí. Il percorso espositivo termina con la possibilità di effettuare un tour virtuale all’interno del tempio e con una sala dedicata alla preghiera: uno spazio di meditazione che ricrea l’atmosfera interna della basilica barcellonese. In seguito alla cerimonia di dedicazione da parte del santo padre Benedetto XVI della basilica, evento che ha diffuso e proiettato internazionalmente la grandezza del tempio, questa chiesa rappresenta una storia unica al mondo. Le sue origini, l’intervento di un architetto eccezionale quale Gaudí e il fatto che ancora oggi sia in costruzione, o sia divenuta – come si proponeva lo stesso Gaudí – un baluardo della fede cristiana nel cuore della città, sono i principali elementi di fascino, interesse e curiosità.

La Sagrada Família di Barcellona è un fenomeno che può essere compreso soltanto nell’ottica della fede, in quanto ha dovuto affrontare innumerevoli vicissitudini: ha avuto molti oppositori, ha superato una guerra civile (1936-1939), è stata a corto di risorse, eccetera, ma i suoi sostenitori sono riusciti a superare ogni ostacolo per far sì che il processo costruttivo andasse avanti. Pertanto quel progetto visionario di un tempio espiatorio, concepito nel XIX secolo dall’architetto Antoni Gaudí e allora considerato un’utopia, sta diventando realtà nel XXI secolo. La Sagrada Família è ormai divenuta un punto di incontro universale. L’intuizione dei promotori, il talento di un genio, le credenze e la tenacia di un popolo, e l’ammirazione di milioni di persone hanno permesso di costruire questo tempio mediante il quale Gaudí voleva proclamare l’essenza del messaggio cristiano. Cosa che fece adoperando un linguaggio tecnicamente e costruttivamente avanzato per il suo tempo, che affonda le radici nelle grandi cattedrali medievali, e che a sua volta ha aperto le porte all’architettura contemporanea più innovativa.

Per capire la Sagrada Família e la sua storia, occorre conoscere la vita e le opere di colui che la definì una «cattedrale del XX secolo», Antoni Gaudí, nonché il processo costruttivo seguito dal tempio, dal 1866 fino ad oggi. Verso la metà del XIX secolo Barcellona si trovava immersa in un processo di espansione, legato all’industrializzazione, che comportò un aumento della popolazione, la crescita dei suoi confini e la sua modernizzazione. Le tensioni sociali derivate da questa situazione spinsero l’Associazione dei devoti di San Giuseppe, un gruppo di cattolici guidati dal libraio Josep M. Bocabella, a promuovere l’edificazione di un tempio che presentasse la Sacra Famiglia come un modello di vita familiare e sociale. Lo spazio che i cosiddetti josefins scelsero per costruire questo tempio fu una spianata della periferia barcellonese divenuta oggi uno dei centri nevralgici della città.

Gaudì e la Sagrada familia, a cura di Daniel Giralt Miracle,fino al 12 gennaio, palazzo Apostolico, Loreto (Ancona). Info: www.santuarioloreto.it