Un Autunno contemporaneo

Roma

Con la mostra Innesto #6, Ri-orientamento, inaugurata il 12 dicembre negli spazi della Sala santa Rita, si chiude la seconda edizione di Autunno contemporaneo, rassegna romana interamente dedicata all’arte contemporanea. La mostra, a cura di Daniela Cotimbo, si sviluppa attorno all’installazione che l’artista Michela de Mattei (vincitrice del premio speciale Casa dell’Architettura all’edizione del Talent Prize 2013) ha elaborato appositamente per lo spazio della Sala Santa Rita. Ed è proprio a partire dal rapporto con la peculiare storia di questo luogo che si innesca il meccanismo creativo: la chiesa, fondata nel 1653 nei pressi dell’Aracoeli, venne rimossa nel 1928 durante la costruzione della via del Mare per essere poi collocata nella sua attuale sede solo nel 1937. Quest’operazione causò una serie di alterazioni della struttura, prima fra tutte quella del suo orientamento spaziale. È a questo punto che l’artista decide di intervenire imprimendo un’ulteriore alterazione all’interno dello spazio architettonico: attraverso esili strutture in metallo ricostruisce i profili geometrici di alcune lesene della vecchia chiesa e con piccoli frammenti di marmo, posti a terra, ricrea la decorazione geometrica di una porzione del pavimento. Queste forme, una volta elaborate, vengono allontanate dagli elementi architettonici di cui sono il calco e, contrastando con la solida geometria della sala, generano un forte senso di movimento e di tensione spaziale. L’artista agisce a partire dall’idea che «non c’è un modo giusto di stare nello spazio» ma che questo risponde a logiche funzionali sempre diverse a seconda del contesto storico e culturale con il quale ci si rapporta; e afferma ancora di «essersi voluta rapportare con l’architettura seguendo una propria logica, non più funzionale ma poetica. Muovendo e sperimentando lo spazio all’interno dello spazio stesso, mostrando la possibilità di un altro modo di essere di questa architettura».

Altra dinamica fortemente attiva all’interno di questo lavoro è quella che si costituisce nel tentativo di emancipare gli elementi che compongono l’installazione dalla loro condizione di materiali architettonici, restituendoli in fine allo statuto di sculture. A testimoniare questa evoluzione c’è un video, terza componente dell’installazione, che ritrae le strutture di metallo in quattro diversi contesti della città di Roma e poi in aperta campagna, come a insistere sul loro tentativo di apparire scissi dalle forme della Sala santa Rita che pure ne hanno forgiato le fattezze. Facendo esperienza di Innesto #6, Ri-orientamento il pubblico si trova immerso in un campo di forze all’interno del quale non è solo la tensione spaziale ma è anche e soprattutto l’elemento temporale a giocare un ruolo determinante. L’opera, che l’artista restituisce a una percezione spazio temporale immediata e sintetica, è in realtà il risultato di un processo ben più ampio, una narrazione circolare fatta di continui slittamenti e sovrapposizioni tra passato e presente, tra tempo storico e tempo dell’opera.

Fino al 10 gennaio, Sala Santa Rita, via Montanara 8, Roma, ingresso gratuito – info: http://www.culturaroma.it/home 

 

 

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