Arte italiana del terzo millennio

Un’indagine a tutto tondo sulle tante voci che compongono il panorama artistico italiano, tra spunti di genio, intuizioni e visioni del futuro. Alcuni dei maggiori protagonisti della scena artistica nazionale conversano sulle tendenze e le principali oscillazioni del gusto dell’arte contemporanea: 37 interviste, che ho realizzato tra il 2011 e il 2013, ad artisti, curatori, critici, docenti universitari, galleristi, direttori di museo e di riviste d’arte, contribuiscono a creare una chiave di lettura sull’arte di oggi. Nel realizzare questo volume mi è stato utile pensare l’intero libro in forma di “spazio culturale aperto”, come un divano collocato in un contesto urbano o nel mezzo di un parco pubblico, in cui l’intervistato potesse sedersi a proprio agio.

Arte italiana del terzo millennio pone interrogativi e cerca risposte concrete in relazione a problemi teorici e questioni complementari al mondo dell’arte e della società contemporanea, assecondando la dimensione work in progress del volume in cui le domande sono ispirate in molti casi dalle rispose dei personaggi coinvolti a vario titolo nel progetto. Uno spaccato sul presente e il futuro della nostra nazione, che accoglie personalità, stili e punti di vista differenti, talvolta contrastanti, sul modo di “vivere” e “pensare” i primi anni del nuovo secolo. Analizzare con lucidità il presente, infatti, rappresenta da sempre la sfida più complessa per chi tenta di riconoscere e interpretare i processi culturali, di cui l’arte contemporanea è sicuramente uno degli indici guida. Perché, per dirla come Emilio Isgrò, tra gli intervistati: «L’arte in un paese depresso come l’Italia può generare quell’entusiasmo che la politica da sola non può più innescare, tanto è vero che i demagoghi oggi usano il linguaggio degli artisti, vendendo sogni. L’arte deve tornare, sì, a vendere sogni, ma “sogni concreti”, che siano realizzabili nel medio termine».

Il volume contiene anche un’introduzione critica dell’autore (Il presente è già futuro) e un contributo di Sebastiano Colombini (Intervista: l’utile imperfezione): «Arte italiana del terzo millennio – dice il giornalista – pone questioni essenziali a chi ha competenza, sapere, estro, ma non necessariamente padroneggia il linguaggio della comunicazione. I lettori vengono informati su tendenze, programmi, prospettive e soprattutto sono aggiornati sul loro futuro di fruitori dell’arte». Firma la prefazione Guido Bartorelli (Mi interessa la verità), che si occupa di avanguardie del primo Novecento all’università di Padova. Scrive il professore: «Il volume proietta il lettore nel bel mezzo del lavoro di tante persone, un lavoro che è certo anche di natura squisitamente teorica. Di teoria, quindi, oltre che di pratica, ce n’è molta, o meglio molte, le quali, emergendo di volta in volta dalle singole conversazioni, possono permettersi il reciproco disaccordo, la contraddizione, la frammentarietà. Così facendo l’intervista viene utilizzata per quella che è la sua modalità più proficua e originaria, ossia la modalità schiettamente documentaria, o più ancora “giornalistica” nel senso più nobile».

Fulvio Chimento, Arte italiana del terzo millennio. I protagonisti raccontano la scena artistica in Italia dei primi anni 2000, Mimesis Edizioni, 245 pagine, di cui 19 illustrate a colori, 20 euro. In copertina: Davide La Rocca, Irene RGBp3 (particolare). Info: www.fulviochimento.jimdo.com