Vietato censurare

Quando si parla di arte erotica, pornografica, o semplicemente di raffigurazione di nudi, è più che scontato che entri in ballo il concetto di censura. In passato, nell’ambito artistico la censura era all’ordine del giorno, dai nudi del Giudizio universale di Michelangelo, fino alle avanguardie storiche definite durante il nazismo arte degenerata. Considerata ormai obsoleta e anacronistica, o praticata soltanto in alcuni paesi soggetti a dittature o a forme di repressione politica, la censura in realtà è diffusa in occidente più di quanto si possa immaginare, specie nella nostra società in cui trionfa la democratizzazione dell’informazione.

Oggi, se i nudi storici non fanno più scandalo perché considerati arte ormai riconosciuta e istituzionalizzata, è molto più difficile nell’era della tecnologia e della digitalizzazione discernere un nudo artistico da pura ostentazione del corpo e sterile esibizione degli attributi sessuali. Anche la rete e i social network, che dovrebbero costituire l’emblema della libertà d’espressione restano spiazzati di fronte alla segnalazione di un seno in vista o di un sedere in evidenza e, nel dubbio, censurano. Così è successo di recente al museo parigino Jeu de Paume, che ha subito una censura non dal governo francese, bensì da facebook, che ne ha bloccato il profilo per 24 ore, per aver pubblicato un nudo femminile che era in realtà una fotografia di Laure Albin Guillot.

Censured, la mostra che sarà ospitata a Visiva, il centro culturale romano di recente apertura, si sviluppa proprio a partire da questo concetto. In verità, alla base v’è un precedente, perché si sa, dietro una provocazione di questo tipo, si nasconde sempre una ragione. In questo caso tutto l’evento parte da ciò che è accaduto a novembre a Roma, in occasione della performance di Franco Losvizzero. Nell’ambito della mostra In simbiosi, l’artista ha portato in scena una performance itinerante partendo dagli spazi della Galleria nazionale d’arte moderna, per poi arrivare all’Accademia di Romania, sede della mostra. Purtroppo le cose non sono filate così lisce, perché la direzione dell’Accademia di Romania ha ritenuto la performance di Losvizzero scandalosa e inopportuna, imponendo la copertura nella performance delle parti intime. L’artista non ha voluto sottomettersi a tali imposizioni e pertanto l’accademia ha deciso di annullare l’intera esposizione appena 15 ore prima della sua inaugurazione. Anche gli artisti presenti in mostra sono stati penalizzati e costretti in poco tempo a smontare le loro opere. La mostra Censured è quindi una rivendicazione di libertà, più che una provocazione, un’affermazione della propria volontà e una critica alle istituzioni che tutt’oggi ostacolano la libera espressione artistica. La locandina è una fotografia sfocata sullo sfondo e un timbro rosso con su scritto il titolo, come un marchio a fuoco che rappresenta l’interdizione, la negazione, il divieto.

Solo poche settimana fa abbiamo assistito alla censura della mostra sui nudi pompeiani da parte della soprintendenza di Napoli, accolta non senza critiche nelle sale del Cam di Casoria. Pertanto, oltre all’evento in sé, quest’esposizione condanna una diffusa maniera di operare alla quale gli artisti sono sempre più intolleranti e restii ad assecondare. Finché ci sarà qualcuno pronto a tendere loro una mano, tuttavia, sono salvi e, Visiva ne è un esempio. La mostra,organizzata in poco tempo, è stata resa possibile grazie alla disponibilità del Presidente di Visiva, Massimo Ciampa e della direttrice culturale Auronda Scalera, che hanno voluto mettere a disposizione le sale del nuovo centro culturale e grazie anche alla solidarietà dimostrata da tutti gli artisti che hanno partecipato, offrendo il loro supporto e contributo.

Appropriandosi degli spazi e prendendo la parola gli artisti hanno così la possibilità di dire la loro, senza dover soccombere alla volontà istituzionale che, a volte a ragione, a volte a torto, vincola le modalità d’espressione e vieta l’esibizione del nudo, in nome di un buon gusto spesso ancora pieno di pregiudizi. Tra gli artisti in mostra: Barbara Salvucci, Lapo Simeoni, Cristiano Petrucci, Fred Fleisher, Raimondo Galeano, Vito Bongiorno e Royal Art Lodge.

Fino al 6 gennaio 2014, Visiva – città dell’immagine, via Assisi 117, Roma; info: www.visiva.info