Polemiche contro Zaha Hadid: questo stadio sembra una vagina

Al Wakrah

Pioggia di critiche sui progetti per due stadi firmati Zaha Hadid. Le strutture dell’archistar dovrebbero sorgere a Tokyo e a Al Wakrah nel Qatar. Per il progetto giapponese, da realizzare per le olimpiadi 2020, è stato rimproverato alla creativa di non aver minimamente tenuto conto del contesto urbano nel quale l’architettura dovrebbe inserirsi. Assomiglia a un casco per un ciclista del futuro, dicono le critiche che attaccano Hadid anche per il prezzo spropositato richiesto per realizzare la costruzione. Lo stadio è stato pensato per ospitare 80mila persone, è alto 70 metri, è grande più del doppio dei corrispettivi stadi europei a Londra e Atene, il tutto per 300 miliardi di yen. Il consiglio giapponese dello sport viste le critiche sempre più pressanti ha deciso di ridimensionare la struttura (portandola a 220 metri quadrati) e abbassare il pezzo a 180 miliardi quasi il 40% in meno del previsto.

Storia simile per l’altro stadio dell’architetto, quello in Qatar, progettato per i mondiali di calcio del 2022. «Ogni essere umano sarà pronto a riconoscere che l’edificio sembra esattamente un’enorme vagina», così scrive il sito femminista Jezebel sulle forme della costruzione. Il Daily show cavalca le critiche e mette in onda una carrellata d’immagini sulle curiose forme dello stadio che vengono interpretare nei più svariati modi. Hadid si difende dicendo di essersi ispirata per la morfologia dello stadio alle vele rigonfie dei pescherecci che sono soliti passare nel porto vicino alla città. In ogni caso non c’è da preoccuparsi perché per il momento i due stadi esistono solo sulla carta.