Paolo Radi, Alzando lo sguardo

Roma

Alle ore 18.30 annamarracontemporanea inaugura Alzando lo sguardo, personale di Paolo Radi curata da Lorenzo Respi che accoglie un nutrito numero di carte della piu? recente produzione e alcune opere in perspex e pvc, materiali familiari all’artista romano. Nei lavori piu? recenti di Radi prevale sempre l’aniconismo delle superfici, trattate con gomme siliconiche opache e polimeri traslucidi, dentro le quali si celano sottotraccia forme primarie quasi impercettibili. Pero? nelle carte realizzate per la mostra il linguaggio aniconico di Radi subisce un’evoluzione in senso opposto, iconico: tra le pellicole in silicone e i fogli di carta compaiono immagini, fotografie e scritte, ben visibili e identificabili. Il passaggio avviene in modo naturale, spontaneo, grazie a una semplice azione quotidiana. Camminando per i vicoli dell’ex ghetto ebraico di Roma e guardandosi intorno per cogliere le suggestioni del luogo, Radi inconsciamente alza lo sguardo verso l’alto, verso i tetti delle case che ritagliano squarci di cielo profondi. Agli occhi di Radi gli edifici, le strade e le scritte sono la testimonianza reale di una tragedia lontana nel tempo, ma ancora viva nel ricordo di molte persone. D’istinto scatta alcune fotografie da sottoinsu?, istantanee di un’esperienza personale dedotta dal passato ma introiettata nel presente, che diventano il materiale e la materia di lavoro per realizzare questa serie di carte inedite. Radi va alla ricerca dei fotogrammi della storia, dei testi e delle fonti sulla persecuzione ebraica, dei simboli religiosi e delle testimonianze mute della follia causata dall’odio antisemita, e con essi intesse diligentemente, per sovrapposizioni e velature, la sua personale narrazione di un capitolo luttuoso della storia del Novecento.

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