Al Maxxi arriva Hou Hanru

Roma

Il Maxxi al centro delle polemiche. L’estate rilassante e scacciapensieri sembra proprio non volere arrivare per la presidente Giovanna Melandri, che ieri ha diretto un Consiglio di amministrazione al vetriolo, con un ordine del giorno bersagliato da tante voci, malignità, sospetti e diatribe. La notizia diffusa dai giornali di oggi è un’indiscrezione relativa alla nomina di un nuovo direttore artistico del museo. Sembra che l’unico ad avere accettato l’incarico sia il cinese Hou Hanru, critico d’arte, già in lizza tra i nomi che l’anno scorso circolavano per la direzione della 55esima edizione della Biennale di Venezia. Dopo una serie di niet incassati da alte personalità della critica internazionale, causa, a quanto pare, l’esiguità degli stipendi promessi, il nodo potrebbe quindi sciogliersi grazie alla candidatura del critico cinese. Ma ad agitare gli umori dei consiglieri riunitisi ieri c’erano anche le pressioni degli osservatori, in attesa di conoscere le reazioni del Museo italiano più autorevole nell’arte contemporanea agli attacchi relativi alla remunerazione del presidente Melandri, ancora inesistente nonostante il nuovo statuto di ente di ricerca del Maxxi lo permetterebbe ma che risulta potrebbe cominciare ad essere accreditato dal prossimo autunno e sulla cui entità i rumors hanno accennato a cifre molto più alte rispetto alla media dei manager del settore (circa 150mila euro annui); alla dipartita rifilata a sette ricercatori per la chiusura degli archivi e delle biblioteche, una querelle che è finita addirittura sul tavolo dei ministri dei Beni culturali Massimo Bray e dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza raccolta in una lettera di protesta dei ricercatori, che si chiedono come mai un ente di ricerca sacrifichi proprio i ricercatori che dovrebbero arricchire la portata scientifica del polo museale; e anche alle accuse di avere snaturato la destinazione del museo con l’organizzazione di eventi dalla dubbia connotazione culturale come l’adunata di politici, per gran parte Pd, pensata in occasione della presentazione qualche giorno fa del movimento Ecogreen.

Tutte polemiche, vere o presunte, a cui il Maxxi ha risposto con una querela nei confronti della testata che le ha sollevate e portate avanti: il sito Dagospia, diretto da Roberto D’Agostino. Saranno ora i giudici a stabilire le ragioni. Ad ogni modo ciò che manca è la risposta del presidente Melandri alle legittime richieste di chiarimenti sulla sua remunerazione. Un capitolo che probabilmente non avrebbe assunto tale rilevanza mediatica se fin dall’inizio non fosse stato trattato con tale enfasi comunicativa, quando la stessa Melandri prometteva che avrebbe presieduto la fondazione Maxxi a titolo gratuito, salvo poi precisare, qualche mese dopo, che si riferiva solo al primo anno di pemanenza all’incarico. In fondo non è un principio biasimabile quello per cui il lavoro si paga, soprattutto quando sono richieste delle gravose responsabilità, come ad esempio quella di cercare con metodo e tenacia dei capitali privati per il sostentamento del museo. Ma lo diventa nel momento in cui vi si montano sopra roboanti proclami, che alimentano vaghezza e quindi aspettative.

Ed è un peccato perché questi tormentoni distraggono l’attenzione dall’offerta del museo, in questo momento, tra l’altro, particolarmente ricca, con ben sette mostre in corso e, nella piazza, l’installazione He che accompagna l’estate del Maxxi: una gigantesca lanterna gialla sospesa che di giorno crea ombra e di notte si accende di mille colori, progetto vincitore del programma Yap con il Moma Ps1 di New York, Istanbul Modern e Constructo di Santiago del Cile. E all’interno, i video con le star hollywoodiane e le sculture di Galleria Vezzoli, in uno straordinario allestimento che trasforma il museo in una galleria tardo ottocentesca; per non dire dell’atmosfera intima e rarefatta delle foto di Luigi Ghirri. Il tutto condito da iniziative lodevoli come le riduzioni a otto euro del biglietto nel mese di agosto per i giovani e i residenti a Roma che non partono per le vacanze.

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