All you need is love

Prima della costruzione del complesso Roppongi Hills, il quartiere di Tokyo doveva la sua fama solamente all’elevato numero di locali, meta privilegiata da tutti gli stranieri in cerca di divertimento facile in Giappone. A seguito invece della realizzazione delle Roppongi Hills, l’intera area si è riabilitata, offrendo ai visitatori un luogo in cui poter spendere una giornata all’insegna dello shopping di lusso, del buon cibo e anche dell’arte, definendo un trend, lo sviluppo di un complesso di edifici destinati non solo ad accogliere uffici, ma all’intrattenimento elevato di un pubblico elitario, sempre piu affermato nella capitale giapponese. Punto focale delle Hills è senza dubbio il Mori museum, attualmente tra i più importanti musei della città. Per celebrare il decimo anniversario dall’inaugurazione delle Roppongi Hills, lo spazio ospita l’esposizione All You Need is Love: from Chagall to Kusama and Hatsune Miku. Ricollegandosi alla mostra inaugurale, dedicata alla felicita, è di nuovo una delle emozini umane, forse la più complessa, a fare da tema per l’evento principale del decennale.

L’amore in tutte le sue sfumature, quello romantico, quello tra madre e figlio, l’amore non corrisposto, il narcisismo, viene esplorato nelle cinque sezioni in cui la mostra è suddivisa. Nella prima sezione, “What is love” è Damien Hirst ad accogliere i visitatori, con il suo canvas rosa shocking a forma di cuore sul quale sono affisse delle farfalle, che sacrificate in nome dell’arte riportano al binomio amore-morte, seguito poi dalle sculture di Jim Dine e Jeff Koons e dall’iconica Love di Robert Indiana. La seguente sezione è “Couples in love”, la più romantica, dove si ha la possibilità di ammirare Chagall, De Chirico, Brancusi, Magritte e Rodin confrontarsi con l’intensità dell’amore. Arriva poi il momento dell’amore perduto nella terza sezione “Love in Losing”, perfettamente incarnato dall’opera di John Everett Millais Speak! Speak! dove un uomo è tormentato dall’immagine della sua amata che purtroppo non gli appartiene più. Nella quarta sezione, “Family and Love”, l’amore tra coniugi e le relazioni familiari sono indagati da artisti come Frida Kahlo o David Hockney, che indagano il luogo nascosto occupato dai sentimenti quando si sovrappongono ai legami di sangue. L’ultima sezione è “Love Beyond” dove tra le colorate installazioni di Yayoi Kusama e le rappresentazioni dell’idolo virtuale Hatsune Miko, ologramma di una cantante adolescente dalle fattezze manga, celeberrima icona pop giapponese, si indaga come si possa rappresentare oggi un sentimento come l’amore, e da quali declinazione artistiche possa essere incarnato in un mondo che a volte si distacca fin troppo dalla corporalità a favore dell’illusione virtuale. In un evento di questa portata (70 artisti per più di 200 opere), che cerca di analizzare un sentimento eterno e universale, ogni visitatore è portato a confrontare la propria idea e immagine di amore con quella rappresentata dagli artisti, e ognuno sarà sicuramente in grado di trovare tra le varie opere quella più vicina al proprio vissuto e sentire, e magari rispondere, come i vari artisti hanno fatto tramite le loro opere, alla domanda fore più difficile del mondo: cos’è l’amore? All You Need is Love, fino al primo settembre, Mori art Museum, Tokyo (Roppongi Hills, Mori Tower). Info: http://www.mori.art.museum/eng/