The urban show

Lo scorso 13 giugno, all’ex Conservatorio di Sant’Anna a Lecce, è stata inaugurata, dopo un originale vernissage allietato dal complesso jazz salentino Bufo’s gipsy, la personale dell’artista Davide Curci, intitolata The urban show. Curci nasce a Putignano (Ba) nel 1985, ma si diploma in pittura all’accademia di Belle arti a Lecce, città dove attualmente vive e lavora. Ha partecipato a diverse esposizioni, tra le quali si ricordano nel 2013 Beat five, al Museo storico della Città di Lecce (Must), Open Space 2. Incursioni figurative nel 2012, anno in cui si è aggiudicato il premio Emilio Notte a Ceglie Messapica (Br), Arte critica della ragione artistica nel 2010, alla Galleria Ex Convitto Palmieri, Lecce; e poi ancora nel 2010 Tram, Vernice fresca, Work in progress. The urban show, curata da Carmelo Cipriani, cerca di inserirsi saldamente nel solco tracciato dalle nuove tendenze figurative, vedendo l’artista impegnato alla ricerca di nuovi supporti pittorici, tela, cartone o carta da imballaggio, come sedi di proiezione autobiografica, di riflessi onirici e di inchieste sulla storia individuale e collettiva. Curci nelle sue opere cerca di sfruttare le potenzialità della figurazione, offrendo una parafrasi dell’attualità e ravvisando nell’anticonvenzionalismo un’alternativa alla miseria esistenziale. L’artista contrappone personalità insolite, originali, a volte improbabili, a una quotidianità alienata ed estraniante, spesso plasmata, contro la nostra volontà, da progetti altrui; personalità rese ancora più speciali da scelte cromatiche inusuali, mai operate in base a verosimiglianza o necessità mimetiche. Combinazioni fantasiose entro cui elementi reali si abbinano in associazioni imprevedibili. In un flusso continuo di immagini Curci instaura un fitto intreccio di riferimenti, autobiografici o immaginari, concreti e simbolici.

Con spirito ironico e conflittuale, rivela una spiccata predilezione per il corpo umano nella sua unicità e per la psiche nella sua polimorfia. Tecnica divisionista e tonalità vigorose torniscono figure emotivamente coinvolgenti, attraenti nella dissoluzione e geniali nella follia. Corporature dall’alto contenuto espressivo emergono con decisione dal fondo indefinito, volutamente assente o sfumato ai margini, comunque incompleto e per questo privo di precise coordinate spazio-temporali. Una tecnica veloce, che crea avvolgimenti e ondosità dinamiche e sembra evidenziare l’aspirazione all’identificazione del genere umano con la natura; i colori accesi e in rapporto di frizione reciproca, esprimono una sorta di eccitazione con allusività diretta alla sensualità. Fino al 23 giugno, ex Conservatorio di Sant’Anna, via Libertini, Lecce. Info: 3209654542

 

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