L’intrigo di Zetema

Roma

Zetema finisce nell’occhio del ciclone delle cronache romane. Quel decreto di nomina di un nuovo consigliere di amministrazione della società che gestisce la rete dei musei civici della capitale firmato in fretta e furia dal sindaco Gianni Alemanno e dal segretario generale del Comune di Roma Liborio Iudicello, ha suscitato le perplessità di molti addetti ai lavori. Poche ore dopo la ratifica del decreto, infatti, si chiudevano i seggi che hanno stabilito la decadenza del sindaco dal suo incarico. L’intervento su Zetema, quindi, è uno degli ultimi atti del sindaco uscente. L’interessato si chiama Fabrizio Checchi, un nome noto nell’estabilishment di alcune correnti del Pdl romano, ex consigliere municipale a San Lorenzo e piazza Bologna, laureato in Scienze politiche ed esperto in marketing e pubblicità. L’ordinanza che dispone il suo ingresso nel cda di Zetema è datata 10 giugno ed è arrivata firmata sul tavolo del presidente Francesco Marcolini (a sinistra, nella foto di Manuela Giusto) la mattina di quel lunedì, mentre gli occhi di tutti i romani erano puntati verso gli exit poll delle sezioni elettorali nelle ultime ore del voto amministrativo. Per questa manovra il sindaco Alemanno è stato accusato da alcuni giornali di aver compiuto la tradizionale infornata dell’ultimo minuto a vantaggio dei suoi uomini. Di certo il dubbio resta ed è legittimo. Lo ammette anche lo stesso presidente di Zetema: «Il decreto è assolutamente ineccepibile – spiega Marcolini – perché non vi sono vizi di forma. Chiaramente resta il fatto che la vicenda sia bizzarra per la sua tempistica». Non si poteva provvedere a fare la nomina una settimana prima?

Gli effetti dello spoil system spesso inducono a queste goffe reazioni che, ancorché assolutamente legittime sotto il profilo normativo, risultano piuttosto biasimabili sotto l’aspetto etico. Soprattutto se a farne le spese è un’azienda cui è demandata l’organizzazione dei complessi servizi delle 21 realtà museali civiche. E a farne le spese è anche lo stesso Checchi, che con il suo dignitoso curriculum non avrebbe suscitato particolari reazioni se la nomina fosse scaturita in tempi meno sospetti. Un 40enne, laureato, già docente a contratto alla Luiss ed esperto di consulenza in Customer experience. «Non sono competente sulle questioni legate alla tempistica – si difende Checchi – posso solo dire che farò il possibile per meritarmi questa nomina, visto che il mio nuovo incarico concerne un settore fondamentale per la vita di Roma». Adesso, fa sapere il presidente di Zetema Marcolini, il cui contratto per ora non è a rischio perché scade ad aprile prossimo, chiederà, come di consueto, un parere di congruità al segretario generale del Comune. Poi inizierà per l’azienda un’ altra importante e cruciale sfida: assicurare i finanziamenti all’Estate romana. Ma le attenzioni dell’intero sistema di governo alemanniano al Comune continueranno a restare certamente concentrate sulle prossime mosse del nuovo sindaco Ignazio Marino per sapere dove questi deciderà di intervenire con sostituzioni e nuovi incarichi.

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