Benigni, Tornatore, Bertolucci per difendersi da Hollywood

Roma

È un appello disperato quello dei registi italiani ed europei in generale contro la cancellazione dell’eccezione culturale. «Un principio minimo di difesa non è solo giusto ma vitale. Rinunciarvi sarebbe un suicidio», dice Marco Bellocchio, firmatario insieme a Roberto Benigni, Bernardo Bertolucci, Gabriele Salvadores e Giuseppe Tornatore della lettera inviata a Enrico Letta per evitare l’abbattimento, appunto dell’eccezione culturale. Il 24 giugno, infatti, l’Europa deciderà le sorti dello scambio culturale fra il vecchio mondo e gli Stati Uniti e si voterà se togliere o lasciare le opere dei servizi audiovisivi nella trattativa. L’Europa ha infatti una sua storia cinematografica forte e diversa dall’industria culturale oltreoceano e con una mossa sbagliata si rischia di appiattire tutte le proposte vincolando ogni produzione all’incasso che farà al botteghino. «Il cinema europeo – dice il regista tedesco Wim Wenders – costituisce un arrichimento e una controparte alla produzione statunitense ed è un bene per la stessa America avere di questa diversità». Insomma, la questione è seria, vedremo come andrà a finire.