Non sono solo giornali

Artista, ricercatore di antiche culture, viaggiatore spirituale. È l’identikit di Elio Varuna, che torna nell’amata Napoli con la personale Elio e le storie fraintese, una serie di opere inedite che spaziano dai dipinti ai disegni ai collage. Dunque un nuovo ciclo di opere nel quale la surreale pittura dell’artista romano (la cui prima personale, nella città natia, risale al 1999) si è confrontata con gli accadimenti della realtà. Curata da Mariano Ipri, Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore, la mostra – ospitata dalla galleria 1 Opera di Napoli fino al 31 maggio – consente al pubblico di immergersi nel caleidoscopio psichedelico di Varuna, che nell’occasione diverte (e si diverte) attraverso una curiosa miscellanea di titoli della carta stampata, contrapposti ad immagini e testi di un (eroico?) passato.

Dagli estremismi in Terra santa al naufragio avvenuto all’isola del Giglio, dal dramma dell’Ilva ai titoli delle borse in caduta libera. Senza dimenticare i delitti di stampo mafioso, il bunga bunga e i calvari familiari della gente comune. Nel corso dell’ultimo triennio Varuna si è concentrato su cataste di quotidiani – italiani ed esteri – dai quali ha ritagliato e conservato con cura migliaia di titoli che ben descrivono vicissitudini politiche e sociali. Quasi a tessere la trama di un’onirica sceneggiatura della nostra società, questi estrapolati fungono da collante tra l’amaro del reale e la giocosità delle figure fantasiose care a Varuna, che al pari di un alchimista – attraverso i suoi lavori – genera momenti di contrasto tanto vigorosi quanto (decisamente) insperati. Testo critico di Julie Kogler.

Fino al 31 maggio; galleria 1 opera, via dei Tribunali 4, Napoli; info: www.eliovaruna.com