Una galleria, due mostre

Una doppia personale ospitata alla galleria Raffaella Cortese affianca la mostra di Ana Mendieta a quella di Martha Rosler. Esibizioni parallele di due artiste che oggi sono considerate principali punti di riferimento nella storia dell’arte e che con diverso approccio hanno indagato tematiche quali il femminismo, l’appartenenza sociale e culturale e le relative contraddizioni, attraverso i propri mezzi di espressione visiva fatti di fotografie, video e performance.

Ana Mendieta, di origine cubana, si trasferisce negli Stati Uniti all’età di 12 anni, con la sorella Raquelin. Dopo essersi dedicata alla pittura, dal 1972 nell’ambito dei corsi universitari frequentati alla State university dell’Iowa, inizia a realizzare performance rituali, fotografie e sculture, in cui immerge il suo corpo nella natura, partendo da un legame spirituale e fisico con la terra. Mendieta fonde in maniera del tutto personale due movimenti all’apparenza agli antipodi: la Body art e la Land art sovvertendo i gesti monumentali degli artisti land attraverso l’inserimento nel paesaggio del corpo umano. La sua arte attinge a simboli e aspetti di pratiche rituali di antiche culture indigene delle Americhe, dell’Africa ed Europa e vi incorpora elementi della natura e riti sacrificali primitivi associati alla cultura cubana. In mostra i suoi primi lavori fotografici, quelli degli anni 70, dove si confronta con la discriminazione, la violenza carnale e la morte. Un avvenimento allora scatenò la sua attività, ovvero lo stupro e l’assassino di una studentessa avvenuto nel suo stesso campus universitario. L’artista reagisce mettendo in scena il brutale episodio usando se stessa: «Sto lavorando con il mio sangue e il mio corpo», afferma. Nascono così i famosi lavori Untitled (Rape performance) e Sweating blood.

Contemporaneamente Martha Rosler presenta fotografie inedite nella personale intitolata Cuba, january 1981. In quell’anno Martha e un gruppo di altre artiste e intellettuali, parteciparono a un viaggio culturale – organizzato da Ana Mendieta e Lucy Lippard – attraversando l’isola di Cuba. Rosler immortala persone, negozi, edifici e i manifesti che costellavano le strade e gli spazi pubblici. Le immagini esposte rappresentano un’esperienza visiva degli spazi comuni della società, luoghi dove il mondo esteriore e interiore si incontrano: caffé, scuole, saloni di bellezza, teatri e chiese. Poiché Cuba, all’epoca era quasi inavvicinabile per i cittadini americani queste fotografie si inseriscono in una nebulosa di congetture ampiamente contrastanti sulla cultura e sul ruolo del comunismo cubano.

Fino al 4 agosto; galleria Raffaella Cortese, via Stradella 7, Milano; info: www.galleriaraffaellacortese.com

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