Soy de Pueblo è un fumetto spagnolo ad opera di Raquel Corcoles e Marta Rabadan. Il cominc novel ha spopolato in territorio ispanico tanto da convincere la casa editrice Hop a farne una pubblicazione tutta italiana. Come spiega bene il sottotitolo del lavoro, manuale per sopravvivere in città, il fumetto racconta le avventure e i problemi che si trova davanti un provinciale che decide di vivere nel centro di un agglomerato urbano, in questo caso Madrid.
Quello che caratterizza l’opera, e che la rende interessante anche per un lettore italiano, è il suo essere una fotografia perfetta delle dinamiche sociali che si sviluppano nelle grandi metropoli del globo. Poco importa infatti che le pagine siano ambientate a Madrid, perché l’atmosfera, i desideri e le azioni che muovo i protagonisti si rintracciano in una gioventù oramai così globalizzata da essere identica a New York come a Parigi o a Roma. L’attenzione che gli autori mettono nel vestiario dei protagonisti è significativa di questo modo di vedere le cose. Ray ban club master, leggins neri e stretti, snakers, barbe, stivali e cuffie giganti in testa e al collo sono onnipresenti tanto nel fumetto che in qualsiasi città occidentale degna di questo nome. A contornare perfettamente l’ambientazione contemporanea ci pensano le abitudini dei protagonisti, divisi fra un concerto di un gruppo indie o una proiezione di Colazione da Tiffany che costa quanto una prima visione in 3d. E poi la necessità di avere una casa in un quartiere cool, di fare e andare a delle feste cool (la parola evidentemente spopola nel testo) o l’immancabile amico diventato una star del Dj set.
La storia che tiene in piedi il tutto racconta l’ascesa di una fashion blogger partita dalla periferia e arrivata nella capitale spagnola per conoscere il successo che sperava. Successo arrivato dopo un anno o poco più di soggiorno nella città. Le origini provinciali della protagonista sono la scusa per mettere in luce le differenze che passano fra una cittadina e una paesana che ancora una volta ricalcano non solo quelle fra Madrid e il suo inetrland ma sono vicine se non ricalcabili a quelle di altre capitali europee. Insomma, un fumetto che documenta una generazione, forse la prima, totalmente globalizzata con tutti i suoi pro e i suoi contro.
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