Le navi maledette

Dal 16 febbraio la fondazione Pescheria di Pesaro ospita And the ship sails on, nuovo capitolo della ricerca dell’artista marchigiano Andrea Nacciarriti. A cura di Ludovico Pratesi, il progetto, appositamente realizzato per l’occasione, prende le mosse da una serie di vicende di cronaca relative alle navi che scaricano rifiuti tossici nel Mediterraneo. Un lavoro di denuncia e presa di posizione forte che si sviluppa lungo due direttive precise. « Nacciarriti con il progetto And the ship sails on – spiega il curatore – fotografa in maniera lucida e pertinente l’errata consuetudine da parte delle società contemporanea di giungere fin troppo sbadatamente all’interpretazione delle informazioni provenienti dall’esterno, senza cioè attivare alcun giudizio o valutazione sulle modalità con cui tali notizie vengono selezionate, confezionate e infine veicolate dai mezzi di comunicazione. L’artista produce dunque una doppia critica sia nei confronti del sistema mass mediatico, che deliberatamente nega la conoscenza dei fatti al grande pubblico attraverso l’omissione delle informazioni ritenute scottanti, sia verso la collettività stessa, incapace di assumersi la responsabilità di reagire, ma soprattutto disinteressata al comprendere realmente ciò che accade poco distante dai propri occhi».

«Sono decine le navi mercantili, affondate o naufragate misteriosamente durante gli ultimi trent’anni nel mare Mediterraneo: dalla Aso andata a picco nel 1979 vicino Locri in Calabria, alla Rigel affondata al largo di Reggio Calabria nel 1987, alla Marco Polo inabissata nel Canale di Sicilia nel 1993, oltre a decine di incidenti avvenuti in anni più recenti, le navi sarebbero state usate per sbarazzarsi di tonnellate di rifiuti tossici, chimici e radioattivi», spiega Nacciarriti. L’ispirazione per questo lavoro è arrivata dopo la lettura del libro di Riccardo Bocca, Le navi della vergogna, che svela inquietanti connessioni tra il traffico di rifiuti tossici, le organizzazioni criminali internazionali e l’aumento di tumori e altre gravi malattie nelle zone dove le navi vengono fatte affondare o incidentalmente spiaggiate. Il percorso espositivo si dispiega quindi tra cronaca, informazione e interpretazione, attraverso opere realizzate con materiali diversi, dall’acqua al marmo, dai frammenti audio al video.

And the ship sails on

Dal 17 febbraio al 7 aprile

Fondazione Pescheria-Centro arti visive, corso XI Settembre 184, Pesaro

Info: www.centroartivisivepescheria.it

 

 

 

Articoli correlati