Cinema, l’anteprima e le uscite

Re della terra selvaggia (Breasts of the Southern wild) è stato definito come il caso cinematografico dell’anno visti i molti riconoscimenti che l’esordio nel lungometraggio del giovane regista Benh Zeitlin (a destra) ha ricevuto da quando il suo film, dopo aver debuttato con successo al Sundance film festival tanto da accaparrarsi il gran premio della giuria e quello per la miglior fotografia, è passato per i festival di mezzo mondo fino a conquistare quattro nomination agli Oscar: miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura non originale e migliore attrice protagonista. Dopo aver sbancato al botteghino francese, arriva anche in Italia, nelle sale dal 7 febbraio, il film indipendente, interamente girato in 16 millimetri e con un budget minimo per le produzioni hollywoodiane non certo per le nostrane, che racconta della vita ai margini della piccola Hushpuppy, interpretata dall’esordiente ed efficace Quvenzhané Wallis, e della sua crescita in un ambiente crudo e ostile, più vicino alla natura selvaggia e alle sue ferree regole di vita e di morte che alla civilizzazione che ci si aspetterebbe dall’ambientare un film negli Usa di oggi. «Più che la crescita della protagonista da bambina ad adulta – racconta il regista Zeitlin durante l’anteprima stampa – mi interessava raccontare il rapporto della bimba con la natura e le forze ancestrali con cui la piccola deve confrontarsi per trovare un equilibrio. La comunità raccontata nel film vive una relazione ambivalente con la natura, da una parte ne è dipendente perché la natura è cibo e vita dall’altra però è anche portatrice di distruzione e morte». Si perde la dimensione temporale durante la visione del film mentre quella spaziale si altera: il Sud della Louisiana (dove la storia, tratta dalla pièce Juicy and delicious di Lucy Alibar, è ambientata) emerge dalla palude come una terra di confine regolata da leggi proprie: una terra depressa e non solo dal punto di vista geografico. «Il Sud della Louisiana – precisa il regista – è un posto molto particolare, diverso da tutto il resto degli Usa. Il film racconta delle differenze tra la comunità ritratta e la maggior parte delle persone che vive in un’altra condizione: in questo caso la comunità rappresenta un luogo di libertà dove per sopravvivere si attinge solo alla natura senza dover dipendere dagli altri e dalle cose. In questa terra le catastrofi sono all’ordine del giorno e chi decide di rimanere sviluppa una capacità di resistenza e di adattamento notevole. Ho cercato di cogliere il vero spirito della comunità anche se, trattandosi di un film, alcuni tratti sono stati estremizzati». Una pellicola cruda, atipica e con momenti d’intensa cinematografia dai toni struggenti ma che perde decisamente qualcosa nello sviluppo finendo per rimanere avvolta su se stessa. Nonostante qualche sbavatura, Re della terra selvaggia è un titolo da tenere in considerazione per aprirsi a un certo cinema capace di emozionare attraverso immagini e atmosfere allusive.

Oltre all’atteso e accreditato Lincoln, esce nelle sale Flight diretto dal veterano Robert Zemeckis e interpretato da Denzel Washington, candidato all’Oscar nella parte di un pilota d’aereo reduce da una notte brava. Il comandante Whip Whitaker, esperto pilota di linea, a seguito di un incidente aereo riesce a fare un atterraggio di fortuna e a salvare quasi tutti i passeggeri. Whip viene acclamato come un eroe ma si alza anche qualche voce fuori dal coro. Un film mascolino e d’impatto che conferma Zemeckis come uno tra i migliori registi del cinema spettacolare. Dustin Hoffman esordisce dietro la macchina da presa per dirigere Quartet, una commedia agrodolce ed elegante sulla senilità e l’importanza della passione da vivere a qualsiasi età. Ogni anno in una casa di riposo per artisti viene organizzato un concerto per celebrare la nascita di Verdi interpretato da tre anziani cantanti d’opera. Improvvisamente, l’ex moglie di uno di loro arriva alla casa di riposo sconvolgendo l’equilibrio dei suoi ospiti. Last but not least la pellicola italiana della settimana: Pazze di me di Fausto Brizzi con l’ex nongiovane Francesco Mandelli protagonista e unico uomo diviso tra sette donne. Una commedia che ha le carte in regola magari per incassare ma che lascia perplessi sulla validità dell’intero lavoro. ln uscita anche il nuovo film della regista polacca Agnieszka Holland, In darkness. Il film è ispirato alla storia vera di un operaio di Leopoli che, durante gli anni finali della seconda guerra mondiale, salvò decine di ebrei dalla deportazione nazista. La settimana di uscita del film in Italia non è casuale. Proprio il 27 gennaio, infatti, si celebra la giornata della memoria, dedicata al ricordo dell’Olocausto.

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