Da Roma al Polo sud

Il lungo e affascinante viaggio al Polo sud compiuto nel 1961 dall’allora trentunenne giornalista Erich B. Kusch – triestino di nascita ma cresciuto in Germania, corrispondente dall’Italia per diverse testate tedesche – a seguito della spedizione Deep freeze nell’ambito del programma Antartico degli Stati Uniti. È il corpus fotografico della mostra accolta presso S.t. foto libreria a Roma fino al 16 febbraio. Con la curatela di Paola Paleari, Matteo Di Castro ed Imogen Kusch (figlia del giornalista), Da Roma al Polo sud ruota attorno allo sconfinato archivio di Erich B. Kusch – scomparso tre anni fa, è stato a lungo presidente dell’associazione della stampa estera – «contraddistinto da fotografie, corrispondenze, estratti di cartelle stampa, lettere, inviti», spiega Paleari, entusiasta nel presentare al pubblico una rassegna «che colpisce sia per il richiamo al fascino dell’avventura sia a quello del grande giornalismo».

Da parte sua, Kusch aveva scelto di custodire personalmente i differenti documenti di cui si è servito in più di mezzo secolo di professione; da qui l’idea della mostra (allestista con la collaborazione di Camilla Marinelli, Greta Boldorini, Alfonso Corace e Gianluigi Fogacci), accompagnata da un suggestivo testo tratto dal diario personale di Kusch. Ecco uno stralcio: «Lunedì 30 ottobre 1961. Lasciamo gli Stati Uniti alle dieci di mattina, Sotto di noi Honolulu. Nel porto è attraccata la Camberra, un’elegantissima nave australiana. Hawaii in generale e le montagne in particolare sono sempre immerse nelle nuvole e anche adesso le cime delle montagne che sorvoliamo spuntano da un letto di nuvole».

Ma Da Roma al Polo sud va oltre, presentando una serie di immagini realizzate da fotografi della marina statunitense che rappresentano scene di quotidianità nella stazione di McMurdo, una base scientifica e logistica tuttora attiva nelle missioni in Antartide. Spazio anche all’amata Roma («non dimentichiamo che Erich B. Kusch è stato un punto di riferimento per Deutschrömer, i “tedeschi romani” della città», precisa Paleari), dove il giornalista si trasferì a inizio carriera. Dalle immagini di Campo de’ fiori a quelle che mostrano l’ultima fase del restauro della statua equestre di Marco Aurelio (era il 1986), si passa a quelle che immortalano Kusch a bordo di una zattera (in Lapponia) oppure al lavoro durante un incontro fra il cancelliere Helmut Kohl e altri leader europei e in posa sui ghiacci con una bandierina della Germania: primo tedesco ad entrare in Antartide.

fino al 16 febbraio

St Fotolibreria, via degli ombrellari 25, Roma

info: www.stsenzatitolo.it

Articoli correlati