Dietro l’oggetto

La Brand new gallery dedica gran parte dello spazio gallerico a una group show nella quale artisti di varie parti del mondo si confrontano sul loro personale rapporto con l’oggetto e la sua produzione. Questo tema si riempie di significato se si pensa al termine Anti form coniato alla fine degli anni ’60 da Robert Morris.

Con esso, infatti, si dà un nuovo valore alla produzione artistica, inducendo a sperimentare nuovi modelli estetici. Considerando che con Morris i materiali acquistano un ruolo primario nella realizzazione dell’opera, non suscita stupore l’abbandono dei canoni legati al minimalismo. Le idee divulgate dal manifesto Anti form si allontanano, dunque, dall’esigenza di organizzare a priori l’atto creativo, risultando alquanto rivoluzionarie. Nel contemporaneo questa tendenza viene riletta in funzione di un approccio artistico sempre più globalizzato. L’esibizione che propone questi contenuti s’intitola per l’appunto Beyond the object e invita gli artisti in gioco e i visitatori a interrogarsi sulla relazione che intercorre tra costruzione e forma dell’oggetto generato, in virtù della possibilità che l’atto creativo combaci con il processo di produzione.

Attraverso una relazione comunicativa di matrice post minimalista, artisti come Barbara Kasten, Sean Kennedy, Jason Kraus, James Krone, Daniel Lefcourt, Tony Lewis, Andrea Longacre-White, Marie Lund, Dave McDermott, Matthew Metzger e Carter Mull, mettono insieme materiali d’uso quotidiano e investono l’arte di un ruolo esperienziale. Un’intera stanza della galleria è dedicata alla personale di Nazafarin Lotfi, artista iraniana che attualmente vive e lavora a Chicago. Il suo lavoro, dal titolo Love at last sight, si nutre di oscurità e si addentra nell’ignoto. I dipinti, le sculture e le opere su carta vengono concepite attraverso un gesto di distruzione e rimozione; in tal modo l’opera non risulta mai finita e ogni passo del processo produttivo non è che l’inizio di un ulteriore lavoro. Ciò che si osserva così risulta essere l’ultima azione messa a punto dall’artista.

fino al 9 marzo

Brand new gallery, via Carlo Farini 32, Milano

info: www.brandnew-gallery.com

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