Cindy Sherman, i primi lavori

Cindy Sherman: early works è la terza mostra dedicata ad artisti contemporanei organizzata dal 10 gennaio grazie a François Pinault al museo Gucci di Firenze e curata da Francesca Amfitheatrof. Cindy Sherman (Glen Ridge, 19 gennaio 1954) è un’artista, fotografa e regista statunitense, conosciuta per i suoi autoritratti concettuali. È una pioniera della fotografia come forma d’arte. Attrice e regista delle sue opere, lavora per lo più da sola, imprimendo alla sua scelta il valore di ricerca sperimetale all’interno non solo della propria vita, ma delle diverse vite dei suoi numerosi personaggi, che interpreta volta volta traformandosi – grazie al trucco e agli abiti – nelle diverse tipologie di persone di cui esplora l’esistenza.

La personale ospita tre opere significative dei primi anni di attività dell’artista: Murder mystery people (1976-2000), Bus riders (1976-2000) e la pellicola Doll clothes (1975). Le fotografie originali della serie Murder mystery e “Bus riders” sono andate perdute, ma nel 2000 Cindy Sherman ha ristampato questi lavori come una serie di immagini complete. Ciò che è affascinante notare in queste opere, è la meccanicità della sua metodologia di lavoro. Murder mystery people (1976-2000) è una storia raccontata attraverso personaggi stereotipati ispirati a un immaginario film poliziesco. Il racconto è incentrato su un’attrice degli anni Trenta che si innamora del regista del film. L’immediatezza della fotografia ci restituisce i personaggi con un mix di gioia, crudeltà e umorismo.

Bus riders (1976-2000) è una serie creata originariamente per la prima mostra Photo bus allestita sul Metro bus 535 di Buffalo. Interpretando le classiche tipologie di persone che si spostano con questo mezzo, la Sherman ci persuade, con il ricorso al dettaglio e al particolare, a confrontare e assorbire la sua narrativa. Trasformando se stessa grazie alle sempre diverse pose ed espressioni del viso, l’artista crea una differenza immediata tra un personaggio e l’altro. La pellicola animata Doll clothes, del 1975 (realizzata quando l’artista frequentava ancora il college) è incentrata sulla Sherman che interpreta una figura vestita solo con la propria biancheria intima, intenta a provare vari abiti. Una mano gigante appare nel fotogramma, afferra la silhouette, la sposta e la colloca nella custodia di plastica del libro. Questa mano fuori scala rappresenta la società e il confronto della donna con la sua conformità, struttura e identità. Questo iniziale quanto determinante lavoro rappresenta il profondo coinvolgimento della Sherman nello studio dei generi e delle identità sessuali, tema sviluppato negli anni e nelle opere seguenti.

fino al 9 giugno

Museo Gucci, piazza della Signoria 10, Firenze

info: www.gucci.com/us/worldofgucci/mosaic/the_house_of_gucci/gucci_museo