Les intermittences du coeur

«Gli artisti scelti per questa mostra riescono nell’obiettivo di spogliare le cose della loro veste familiare e abituale e di creare una reazione, sia positiva sia negativa». Parole di Manuela Pacella, curatrice insieme a Giuseppe Di Giacomo del testo che accompagna la mostra Les intermittences du coeur (dall’omonimo titolo di un paragrafo della Recherche di Marcel Proust, contenuto in Sodome et Gomorrhe), allestita nello spazio Ex elettrofonica fino al 12 ottobre.

L’esposizione capitolina rappresenta la tappa finale di Patria interiore – rassegna curata dalla stessa Pacella lo scorso marzo e creata per il project space della Golden Thread gallery di Belfast – dove otto artisti italiani si sono confrontati sul tema della memoria, avendo un doppio punto di riferimento: il già citato scrittore, critico e saggista francese e la pellicola Un’ora sola ti vorrei, di Alina Marazzi. Ex elettrofonica presenta i progetti inediti realizzati dagli otto artisti (Alessandro Cannistrà, Ilaria Loquenzi, Emiliano Maggi, Stefano Minzi, Luana Perilli, Moira Ricci, Alessandro Rosa e Beatrice Scaccia) nella fase successiva alla mostra irlandese.

«Presumibilmente le opere di Patria interiore sono da ritenere sconce, senza morale, se così spesso si accusano certe modalità di essere autoreferenziali perché troppo legate a dati biografici», prosegue Pacella, aggiungendo: «Questa accusa sorprende non tanto e non solo perché è evidente che una propria parte di sé sia presente in qualsiasi opera ma perché si respira un certo giudizio mal celato, un’asprezza che svela, al contrario, di aver toccato un tasto cocente».

fino al 12 ottobre

Ex elettrofonica, vicolo sant’Onofrio 1, Roma

Info: www.exelettrofonica.com