Cartoline da Londra

Si conclude il 28 luglio, nella galleria Alfonso Artiaco di Napoli, la mostra London pictures di Gilbert & George; per la mostra negli spazi di piazza dei Martiri, gli artisti hanno presentato 13 lavori tratti dal nuovo ciclo London pictures, la più grande serie mai creata dagli artisti inglesi. In diverse interviste Gilbert & George hanno descritto come Londra, la sua grandezza, il suo mistero e il suo dramma, è stata per quasi cinque decenni una grande fonte di ispirazione per la loro arte, decisamente provocatoria e ricca di atmosfera. In questo periodo Gilbert & George hanno tratteggiato gli stati d’animo di Londra individuando all’interno delle insonni vie della città tutti i disordinati, preziosi, innegabili aspetti della condizione umana moderna. Le nuove 292 London pictures consentono alla città di parlare di sé attraverso la lingua di 3.712 manifesti tratti da giornali, che gli stessi artisti hanno rubato/recuperato, uno ad uno, per più di 6 anni e poi li hanno ordinati e classificati in base al soggetto. Questo metodo, nel linguaggio dell’artista, permette a ogni immagine di decidere autonomamente: è il risultato del processo di classificazione e numerazione che ne determina e indica il soggetto, il titolo e le dimensioni.

In questo modo Gilbert & George hanno cercato di eliminare l’atto cosciente di fare arte, affermando invece la realtà, così come riportata dagli organi di stampa londinesi, che si trova al centro della loro ricerca, l’ordinaria precarietà della società contemporanea. Dietro ogni poster, per quanto smussato o in forma abbreviata, si trova la verità e l’inviolabile realismo della situazione umana, il suo impatto e le conseguenze. È questa verità che Gilbert & George hanno descritto come la dimensione morale da individuare all’interno di un soggetto prima di poter interagire con esso nella loro arte.Meditabonde e violente, a volte assurde e altre inquietanti, le London pictures rivelano ciò che potrebbe essere definito come il sistema nervoso del quotidiano nella società contemporanea: gli impulsi, le esplosioni, i dolori, le speranze, l’umore e i desideri della vita urbana giornaliera. Il dettaglio estraneo in queste immagini è sporadico e limitato: le figure di Gilbert & George, le loro espressioni al primo impatto severe o apparentemente distratte; strade, tendaggi, riflessi nei finestrini delle automobili.

All’interno del paesaggio urbano di questa revisione morale, gli artisti sembrano passare come fantasmi o veggenti, alternativamente vigili e inerti, come se i loro spiriti si aggirassero effettivamente per le strade e gli edifici che queste immagini descrivono. In questo gli artisti sono stati ispirati dalle letture dei resoconti pubblicati da Lord Dowding, così come gli furono consegnati, egli dichiarò, dai fantasmi dei piloti uccisi della Raf, in un’investitura dall’aldilà. Oltre ai loro mezzi di creazione automatici, Gilbert & George hanno contraddistinto con il suffisso straight, dopo il titolo, quelle immagini che sono composte da manifesti di giornale stampati in un carattere grassetto san-serif, invece che nei caratteri in corsivo, tipo scrittura a mano del resto. Nella loro portata epica e inesorabile, allo stesso tempo dickensiane e ultra-moderne, le London pictures comprendono un grande romanzo visivo, rivelando senza giudizi di valore, l’incessante corsa del dramma urbano, in tutte le sue gradazioni di speranza e di sofferenza, una porta su un fantastico mondo di miseria, infelicità e vergogna.

Galleria Alfonso Artiaco P.zza dei Martiri, 58 – Napoli www.alfonsoartiaco.com